Cin Cin Cocktail Bar
Interior Design
Progetto realizzato durante la collaborazione atelier qbe3.
Team di progettisti (atelier qbe3): arch. Francesco Badoero, arch. Valentina Garis, Stefano William Costa.
"Il bar CIN CIN è da sempre un punto di riferimento storico ed importante dell'aperitivo cuneese.
Dopo un breve periodo di chiusura ritorna con un concept completamente rinnovato e dal design inconfondibile."
Libertà, ispirazione, adattabilità, qualità e cortesia sono le parole chiave che hanno spinto ed ispirato la rielaborazione di un format nuovo, fresco, giovane e soprattutto capace di definire uno spazio aggregativo per tutti coloro che amano "stare insieme", divertirsi e socializzare.
Dopo un breve periodo di chiusura ritorna con un concept completamente rinnovato e dal design inconfondibile."
Libertà, ispirazione, adattabilità, qualità e cortesia sono le parole chiave che hanno spinto ed ispirato la rielaborazione di un format nuovo, fresco, giovane e soprattutto capace di definire uno spazio aggregativo per tutti coloro che amano "stare insieme", divertirsi e socializzare.
Il progetto architettonico di interior design non è stato un semplice "cambio d'abito", ma ha voluto essere un esercizio compositivo capace di dare nuovo significato alla concezione di bar.
L'incipit parte dalla scoperta e ri-scoperta del termine Cin Cin, l'esclamazione più comune ed usata in Italia al momento del brindisi. Le sue origini sono cinesi e significa "prego, prego".
Questa espressione veniva usata tra i marinai di Canton (la più grande città costiera del sud della Cina) come forma di saluto cordiale, ma scherzoso e successivamente venne esportata nei porti europei.
Da qui l'idea di trasformare idealmente il bar in un "porto", luogo per antonomasia di incontro, di scambio sociale e culturale.
Il design degli interni, diviene il protagonista assoluto attraverso la sua capacità di definire univocamente il Cin Cin, differenziandolo da qualunque altro locale.
Progettare, dunque, non solo il contorno per sovrapposizioni, ma lo spazio interno per sottrazione di volumi è stata la filosofia guida alla progettazione.
Il bar, viene generato da cassoni di legno tipici degli imballaggi portuali, che muovendosi nello spazio si appoggiano all'esistente, lo avvolgono, lo comprimono, lo compenetrano.
20.000 bottigliette di plastica trasparente ne costituiscono il contenuto diventando così vero e proprio materiale da costruzione.
Nelle ore serali, il locale, grazie ad un sistema domotico di luci all'interno delle casse, cambia nuovamente volto, prende vita.
La luce a 16 milioni di colori, seguendo lo sfondo musicale, viene rimbalzata tramite fenomeni di rifrazione e riflessione in tutti gli angoli dello spazio interno, producendo uno spettacolo inconfondibile e strabiliante per i visitatori.
"un bar così nessuno lo aveva mai pensato...noi, semplicemente l'abbiamo realizzato..."
Tipologia
Edilizia Commerciale
Anno
2016
Luogo
Italia, Cuneo CN
Stato
RealizzatoPhoto CreditsFabrizio Scarpidesign by